La scuola è ripartita! Ormai il conto alla rovescia è passato da tempo e gli studenti hanno ripreso (più o meno piacevolmente) la scuola. Potrebbe essere questo il momento giusto per partire con le giuste strategie in fatto di studio. Siamo carichi e rigenerati dopo la pausa estiva. La voglia di stare in compagnia di amici e compagni di classe hanno ancora la meglio su aspetti meno piacevoli per gli studenti (vedi verifiche, studiare, fare compiti…). Come possiamo quindi sfruttare queste piacevoli sensazioni per iniziare al meglio l’anno scolastico?
Ecco quattro piccoli passi per partire con il piede giusto:
- Partiamo organizzati. Eh già, riuscire a pianificare al meglio le attività che dobbiamo svolgere può davvero fare la differenza. Una buona pianificazione tiene conto di differenti aspetti, prima di tutto le attività per noi ‘obbligatorie’. Sono utili tabelle che ci permettano di vedere nero su bianco cosa dobbiamo fare e quando. Per questo motivo vi lascio qui una tabella che ho costruito pensando agli studenti, per aiutarli ad impostare il proprio studio al meglio. Chiaramente andrebbe personalizzata a seconda dell’età e delle necessità di ciascuno, tuttavia il mio intento è darvi una idea di quali elementi sono importanti da considerare. Per poter pianificare al meglio è importante considerare aspetti quali: orario scolastico, attività extra scolastiche (sport, musica, scout…) e impegni famigliari. Solo per citare quelli più frequenti. Ognuno aggiunga il proprio 🙂 è importante inserire in ogni caso eventuali verifiche ed interrogazioni programmate, così da poter suddividere lo studio in più giornate.
Qui trovate il link per scaricare gratuitamente la tabella: la mia settimana. - Alterniamo momenti di lavoro ad attività più piacevoli. Questo aspetto viene spesso trascurato: sia dai genitori, che le vedono talvolta come attività perditempo, sia dagli studenti stessi che sfiduciati spesso finiscono a pensare che per lo studio si debba rinunciare a tutto il resto. Se ci si pianifica in modo ottimale ci si potrà invece ritagliare del tempo per i propri interessi ed hobby, che consentono anche di far durare il più a lungo possibile gli effetti positivi delle vacanze estive (che ormai ci sembrano forse un lontano ricordo…). È dunque importante prevedere momenti in cui ci si possa dedicare ad altro, appunto uno sport oppure all’apprendimento di uno strumento musicale, ma anche a vere e proprie pause all’interno del tempo che si dedica allo studio. Calcoliamo che in media (con talvolta significative differenze personali) uno studente della scuola primaria può lavorare per un periodo di circa venti – trenta minuti, da alternare a qualche breve pausa; uno studente della scuola secondaria di primo grado invece potrebbe poter lavorare anche per un periodo di quaranta minuti, facendo poi seguire qualche momento di relax, ma anche in questo caso è importante considerare la variabilità personale!
- Prendiamoci cura del materiale e dello spazio in cui lavoriamo. Sembra banale ma non lo è! La mente trae beneficio dal poter studiare e lavorare all’interno di uno spazio dedicato, che sia pulito e ben organizzato, non intralciato da materiale inutile. Troviamo quindi all’interno della casa uno spazio per una scrivania (o un tavolo) che possa essere utilizzato per i compiti e lo studio. Teniamolo pulito e il più libero possibile. Teniamo disponibili solo il materiale che davvero ci serve in quel momento, per la specifica attività o materia che andremo a svolgere. In questo modo eviteremo di essere distratti o di dover far lavorare la mente per nulla, alla ricerca di quali elementi siano davvero utili 🙂
- Usiamo metodo: questo quarto punto richiederebbe molte pagine di spiegazione perchè davvero con metodo possiamo intendere tante cose. Parliamo di metodo sia quando ci riferiamo ai punti precedenti (quindi al nostro metodo di lavoro che racchiude in sé pianificazione e organizzazione) ma anche metodo di studio vero e proprio. Io sono una forte sostenitrice della personalizzazione del proprio metodo di studio, in quanto ognuno di noi ha peculiarità che è importante riconoscere e valorizzare. Per la necessità di essere brevi condivido con voi qualche domanda che può iniziare a chiarirci su quali aspetti focalizzarci:
- quando vado in giro per strada ricordo meglio dettagli visivi (colori, mezzi di trasporto, vestiti delle persone che incontro, edifici…) oppure parole che leggo qua e là (cartelli stradali, taghe, insegne, locandine che trovo per strada…)? È importante capire se il nostro cervello è facilitato nel ricordare immagini oppure testo verbale, perché il metodo di studio potrà essere costruito a seconda di questa ‘naturale predisposizione’, per esempio utilizzando preferibilmente colori (evidenziatori, matite colorate, post it…) oppure schemi con parole chiave.
- Per quanto tempo riesco a concentrarmi consecutivamente senza venire distratto da pensieri e dettagli inutili? Uso pure l’orologio per conoscermi meglio da questo punto di vista, mi raccomando però, con curiosità e non con giudizio! Anche se io stessi attenta cinque o dieci minuti non importa, saperlo mi permette di organizzare il mio pomeriggio di studio al meglio!
Qui sotto vi lascio l’infografia, che riassume i concetti chiave dell’articolo;
se volete scaricarlo gratuitamente ecco il link: organizzazione studio
Buon lavoro! 🙂