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Articoli
I bambini e la tecnologia
22 Marzo 2019 by Dott.ssa Francesca Dellai in Articoli

Tema quello della #tecnologia molto delicato. Non solo perchè ormai gli strumenti tecnologici fanno sempre più parte della nostra vita, ma perché indubbiamente i #vantaggi che ci offrono su più fronti sono impareggiabili.

Ci aiutano a pulire casa, a cucinare, ci danno notizie e ci ricordano di bere, di fare attività sportiva o di andare a letto. Offrono #passatempi senza età, ci permettono di avere sotto mano contatti anche lontani geograficamente o di soddisfare in poco tempo qualche curiosità. 

Come quindi muoversi quando a maneggiare tali mezzi sono i bambini? Dobbiamo essere pro o contro all’utilizzo della tecnologia? 

Pensare di poter eliminare i mezzi tecnologici dalla nostra vita sarebbe probabilmente una pazzia per la maggior parte di noi. Forniscono aiuti fino a poco tempo fa impensabili e soprattutto, volendo o meno, fanno parte della nostra #quotidianità.

Più che chiedersi quindi se usarli o meno è forse più utile iniziare a chiederci come poterli gestire al meglio, affinché possano divenire una risorsa anziché un limite nell’educazione dei bambini. 

Andiamo a vedere un pò cosa ci dice la letteratura scientifica.

Recenti studi (per esempio Ra, C.K., Cho, J., Stone, M.D., De La Cerda, J., Goldenson, N.I., Moroney, E., Leventhal, A.M. (2018). Association of Digital Media Use With Subsequent Symptoms of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder Among Adolescents. JAMA, 320(3), 255-263) evidenziano come l’utilizzo di tablet, cellulare, televisione o computer possano in qualche modo influenzare alcune capacità cognitive, quali l’attenzione e la percezione. 

I #cartoni animati per bambini sono stati oggetto di molti cambiamenti negli ultimi anni e sempre più sono caratterizzati da colori cangianti e cambi di immagine repentini, che solleticano la curiosità dei bambini e li portano ad abituarsi a tempi di stimolazione sempre più veloci.  

Diviene quindi importante individuare alcune #regole che ci permettano di sfruttare positivamente i #vantaggi della tecnologia, limitando il più possibile gli effetti meno desiderabili.

È quindi opportuno sottolineare questo importante aspetto: sono gli adulti che devono regolamentare l’utilizzo della tecnologia, non il bambino o la vita frenetica che conduciamo. 

A volte infatti può capitare di dover utilizzare il tablet o il cellulare in qualche tempo di attesa che può risultare troppo noioso per il bambino. Ma è importante che siano situazioni limitate e non la regola. Se iniziamo ad utilizzare la tecnologia per intrattenere il bambino al supermercato, quando siamo in attesa dal medico, quando prepariamo la cena, per addormentarlo nel suo lettino… forse può esserci utile fermarci un attimo per riflettere. Peraltro si vedono scene talvolta preoccupanti su internet, di bambini sempre più piccoli che attuano comportamenti legati alla tecnologia che ricordano vere e proprie dipendenze.

Quindi come fare per poter evitare tali rischi e divenire genitori competenti nella gestione della tecnologia? 

1. Abbiamo già anticipato che la tecnologia può essere un vantaggio, purché sia ben gestita. Può esserci di aiuto quindi capire quali sono i momenti in cui vogliamo sfruttarla e in che modo. Diventerà cosi più semplice costruire delle #regole da #condividere con il bambino che diano dei #limiti di spazio e tempo in cui poter vedere la televisione, il cellulare o il tablet. Il tempo potrà (e dovrà) variare sopratutto in funzione dell’età del bambino: più piccolo è e meno dovrà essere il tempo di esposizione alla tecnologia. 

2. È importante poi prevede una #scelta accurata dei programmi, dei giochi e dei cartoni animati da far vedere al proprio bambino. Anche stavolta dovrà essere il genitore a scegliere, in funzione dell’età del figlio. Le proposte online e offline sono veramente tante, alcune più valide di altre. Può essere utile spendere qualche minuto di tempo per selezionare personalmente i programmi e i giochi da far utilizzare al bambino. Tante sono le proposte peraltro che hanno un valore educativo. Facciamo in modo che siano la nostra prima scelta.

3. Allenare il bambino alle altre attività #passatempo che può avere a disposizione. A volte pensiamo che giocare sia una capacità innata presente in ognuno di noi, ma non è proprio così. I bimbi vanno guidati nell’imparare a #giocare. In questo modo li possiamo aiutare a prestare la giusta attenzione su attività più o meno frenetiche e a giochi di diverso tipo, che richiedono competenze differenti oltre che a rimanere seduti il tempo necessario per ultimare una certa azione e attività. Inoltre ricordiamoci che non esistono solo i tablet e la televisione, ma ci sono tantissimi giochi e attività in cui possiamo coinvolgere i bambini. Ecco qualche idea:

  • Colorare e disegnare fogli bianchi o album da disegno
  • Sfruttare oggetti di riciclo per creare lavoretti creativi
  • Costruire una scatola delle attività e dei materiali da manipolare
  • Giochi con legumi secchi e farine, sale grosso 
  • Libri e canzoni educative da cantare e ballare
  • Puzzle e giochi di costruzione
  • Bambole e macchinine per giochi di finzione 
  • Tappettoni morbidi e cuscini per qualche momento di morbido relax 
  • Un baule con materiale per giocare a travestimenti

E perché no, farsi aiutare in qualche attività domestica come preparare il pranzo o la cena insieme: i bambini in queste attività si divertono sempre molto! 

4. #Coinvolgerli attivamente e #responsabilizzarli in qualche attività utile per la gestione della casa e della famiglia. Per esempio nell’apparecchiare o dar da bere alle piante, nel sistemare la propria camera o i giocattoli appena utilizzati, nel preparare la propria cartella o lo zaino per lo sport… a seconda dell’età del proprio figlio insomma potranno essere individuate alcune azioni che potrà svolgere in maniera autonoma. In questo modo non solo si potranno riempire dei momenti altrimenti vuoti, ma si contribuirà a trasmettere il messaggio che in casa ognuno ha il proprio ruolo.

4. Farli #muovere il più possibile. I bambini hanno bisogno di correre, saltare, sfogarsi. Soprattutto quando escono dalla scuola e prima di rientrare in un altro luogo in cui gli venga richiesto di star fermi per evitare che si facciano male, come potrebbe essere la nostra casa. È molto utile dar quindi loro la possibilità di muoversi e #sfogarsi; in tal modo si agevolerà lo sviluppo della #motricità (di cui abbiamo parlato in modo più approfondito qui: http://www.francescadellai.it/wp-admin/post.php?post=2134&action=edit ) ma renderà più facile anche il momento di gestire il momento in cui si torna a casa.

5. Dedicare momenti di #relazione #condivisa e #piacevole per tutte le persone coinvolte, mamma, papà e bambino. Che si scelga di fare un gioco di società, di leggere un libro, di preparare e condividere una bella (e buona) merenda, di fare una passeggiata fino al parco… poter condividere questi #momenti con le persone a cui vogliamo bene renderanno l’attività ancora più piacevole. Non serve che siano sempre e solo attività fantastiche e divertenti, è più importante che il messaggio che passi ai bambini è che volentieri passiamo del tempo con loro, indipendentemente dall’attività svolta. Anche in tal caso condividere e #negoziare regole da rispettare, tempi e spazi, può essere utile per evitare spiacevoli incomprensioni.

5. Un ultimo aspetto che è importante sottolineare è l’importanza di insegnare ai bambini anche il #diritto alla ‘noia’ e alla #lentezza, se intendiamo tali aspetti come i precursori della capacità di #viversi il momento presente, il famoso qui e ora di cui tanto sentiamo parlare. Nelle nostre giornate la frenesia non manca, nemmeno in quelle dei bambini anche molto piccoli che vivono circondati da routine e proposte da seguire. Prendiamoci e concediamo anche a loro un momento per la calma, per respirare, per ricordare cosa nella giornata appena vissuta ci ha fatto star bene e ci ha regalato un sorriso. 

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Non ho tempo O lo gestisco male? Quando si diventa Non ho tempo
O lo gestisco male?
Quando si diventa #genitori non è facile, lo sai bene, ritagliarsi del #tempo per se stessi. Soprattutto se di figli ne hai più di uno. 

Tuttavia la questione del tempo non coinvolge solo genitori o neo genitori ma accomuna un po’ tutti. 

Eppure a volte il ‘non ho tempo’ diventa un #alibi. Molto è il tempo che perdiamo, quando:
⏳non riflettiamo su cosa vogliamo fare nel tempo che abbiamo a disposizione 
⏳non ottimizziamo il tempo che abbiamo
⏳perseveriamo in azioni che al momento ci sembrano ottimali ma che nel tempo non ci arricchiscono come vorremmo

Cosa fare dunque?

💡parti da ciò che hai, fosse anche ottimizzare la passeggiata che fai per portare a spasso il tuo bimbo. In che modo? 

☎️facendo una telefonata a una persona cara
🧘🏽‍♀️ascoltando un corso di meditazione 
🗣️ascoltando radio o audio in una lingua straniera che ti piacerebbe allenare o imparare
🎶ascoltando la tua musica preferita 
📚ascoltando audio libri, podcast o corsi di formazione 

Vedi come Un’ora di passeggiata può diventare una occasione. 

A volte il tempo è lì, ma abituati a fare ciò che abbiamo sempre fatto non ci accorgiamo che il cambiamento è sempre possibile.
E come emozioni Mente•corpo•emozioni delle don E come emozioni
Mente•corpo•emozioni delle donne nel post parto 

Il post parto. 
Periodo di grandi e repentini cambiamenti. Sembra quasi di essere sulle montagne russe. 

Il #corpo può far fatica a riprendersi dal #parto e tu potresti ancora sentire dolore e fatica. Il sonno scarseggia. 
Provi gioia e immenso amore perché, finalmente, tuə figliə è al tuo fianco.

Eppure non mancano le fatiche. Far partire l’allattamento, al seno o artificiale che sia, cercare un nuovo #equilibrio con il/la neonatə, riprendere le proprie forze. Talvolta elaborare il proprio parto. Accettare il corpo che non è quello di sempre o di prima. Cercare di comunicare i propri bisogni, che talvolta rimangono offuscati anche a te. 

E poi ci sono loro. Le tue emozioni. Le tue sensazioni.

…Spaesamento. Tristezza. Nostalgia. Paura. Gratitudine. Voglia di piangere. Solitudine. Felicità. Senso di colpa. Paura di sbagliare. Inadeguatezza…

Non sei solə, nel vivere questo immenso, faticoso, meraviglioso, cammino emotivo. E questo non toglie nulla a tutto ciò che di bello si sprigiona in te e nella nuova famiglia appena nata.

Sei appena natə anche tu, cara neo mamma. Anche se sei al secondo, terzo… figlio. Ogni esperienza è a se. 

⏳Datti il tempo che senti ti serve per riprenderti;
😢Piangi se senti di aver bisogno di farlo;
👩🏻‍🤝‍👩🏼Cerca altre donne che stanno facendo un tuo simile cammino, per condividere le fatiche e le gioie o anche un caffè☕️

E se senti che la solitudine e la fatica ti sembrano davvero imponenti e non diminuiscono chiedi aiuto. Chiedere aiuto è un atto di coraggio che dobbiamo a noi stesse, per ritrovare il nostro benessere!🌸
#neomamma #maternitá #maternitàconsapevole #mirano #psicologia #solitudine
È uscito oggi un nuovo articolo sul mio #blog. Vi È uscito oggi un nuovo articolo sul mio #blog. Visto che c’è stata la #giornata sulla #consapevolezza relativa all’#autismo a inizio aprile ho deciso di scrivere su questo tema! Per anni ho lavorato con bimbi e #famiglie che vivono in prima persona questa #diagnosi e tuttora svolgo, con #persone con #autismo ad #altofunzionamento, #percorsi di #psicoterapia. È un mondo dalle infinite sfaccettature e restare aggiornati è fondamentale per essere davvero di aiuto! Vi rimando alle storie oggi per il link diretto all’articolo! 💫 Buona lettura!
👀Guardati con gli occhi dell’amore 💕 Vi si 👀Guardati con gli occhi dell’amore 💕
Vi siete mai soffermati a chiedervi come vi descriverebbero i vostri cari? Amici, famigliari, colleghi che siano?

Ve lo chiedo perché di frequente, gli occhi 👀 con cui osserviamo noi stessə sono quelli del giudizio (negativo) e della severità.

Vorremmo essere più belli, meno rugosi, avere capelli più lucenti, meno pancia, più fianchi, meno seno, gambe più snelle…

Potrei continuare ma avete capito il concetto.

Quando ci guardiamo allo specchio 🪞 i pensieri che fai di te stessə quali sono? Prestaci caso. E soprattutto, allenati a osservarti con gli occhi degli altri che ti amano. Apprezzano anche i difetti (inevitabili) che ognuno di noi ha ma che magari, per loro, sono la tua peculiarità.
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