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Insegnamenti straordinari
Bambini, cambiamenti ed emozioni…
Apprendimento
Il grande libro delle emozioni
20 Novembre 2019 by Dott.ssa Francesca Dellai in Apprendimento

‘Il grande libro delle emozioni’ (Nord-Sud Edizioni, 2018) è un testo scritto da Maria Menéndez-Ponte con illustrazioni di Judi Abbot.

Me ne sono innamorata al primo sguardo: lo trovo davvero molto interessante. E ho deciso di parlarvene proprio oggi, che è la Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza.

Di questa tematica potremmo parlare davvero ampiamente, qui scelgo di condividere con voi una riflessione: il diritto di vivere le #emozioni. In una società che ci vuole perfetti, pronti ad agire, freneticamente in movimento, curati e preparati, il tempo delle emozioni potrebbe passare in secondo piano. Non solo nella vita di noi adulti, ma anche in quella di bambini e ragazzini che invece fanno delle emozioni e dell’esperienza la via principale per comprendere e vivere.

Si arrabbiano facilmente, sperimentano gioia e felicità; nostalgia per il compagno di giochi; iniziano ad approcciarsi alla diversità e ne fanno tesoro; costruiscono, giorno dopo giorno, la loro identità; sentono gratitudine e paura; imparano ad ascoltare l’altro; si rallegrano e provano piacere; si sperimentano e temono di non farcela…

Insomma, il mondo delle emozioni è davvero ricco e variegato. Anche se siamo abituati, ahimè, a usare sempre le stesse parole per descrivere sensazioni e sentimenti. Durante il percorso di crescita diventa quindi davvero importante fare un vero e proprio ‘lavoro’ di alfabetizzazione delle emozioni. Aiutare a dare il giusto nome per descrivere ciò che si sta vivendo in un certo momento aiuta il bambino a costruire il senso di ciò che accade. Quotidianamente infatti proviamo emozioni, alcune piacevoli, altre meno. Tutte preziose esperienze, che arricchiscono la nostra vita di sfumature e colore.

Da qui nasce l’idea di questo libro, che offre trenta storie per ampliare le risorse dei bambini (e degli adulti) per comprenderle e gestirle. E così incontriamo ‘Coccocioc e Coccotroc’, ‘Robottino’, il diverso,  ‘Il topolino Michelino’ e molti altri compagni di avventura che ci faranno esplorare l’invidia, la noia, la dipendenza da tablet, la rabbia e molto, molto altro.  

Il testo per me è davvero ben fatto: ogni capitolo racconta una storia, al termine del quale c’è un approfondimento per gli adulti in cui si trovano aspetti teorici e pratici che aiutano a sostenere i bambini nella scoperta e gestione delle proprie emozioni.

Buona lettura!

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Esce oggi l'articolo sulla #identità! Parliamo in Esce oggi l'articolo sulla #identità! Parliamo infatti del viaggio nelle molteplici voci personali che ognuno di noi ha.

La nostra identità è caratterizzata da differenti auto rappresentazioni, simili a storie che intessiamo fin da quando siamo bambini e che ci accompagnano giorno dopo giorno e attraverso le quali diamo un senso alla nostra esperienza e agli eventi che viviamo. 

Costruiamo dunque storie e narrazioni attraverso le quali cerchiamo di cogliere significati e di conoscere il mondo che abitiamo. 

Talvolta l'identità può generare conflitti, come se più voci o più parti di sé lottassero per prevalere sulle altre, in cui i ruoli impersonati non trovassero spazio ed equilibrio, con la possibilità che un ruolo prevalga sugli altri. 

Un esempio fra tutti, quello che potrebbe sperimentare una donna nel momento in cui diventa madre. 

Se da una parte la donna può sentire il proprio rispecchiamento per il suo ruolo di madre, sentendo suoi i valori della famiglia e dell'amore per il figlio, dall’altra potrebbero rimanere la voglia e il bisogno di mantenere attivi gli altri ruoli in cui si riconosce e si sente se stessa. 

Se ti interessa, approfondiamo l'argomento sul mio sito, nell'ultimo articolo che ho scritto per voi, link in bio e oggi nelle storie!
Tre frasi da evitare di dire a un neo genitore

❌Ma lo vizi così 
❌Ai miei tempi si faceva così 
❗️ma come sei stanco 

Seppur dette con le migliori intenzioni aiutano poco i neo genitori, rischiando di farli sentire giudicati o in difetto.

La stanchezza 😴è normale nei primi mesi, sottolinearlo aiuta poco🙂meglio offrire aiuto concreto o una parola gentile.

Le prime due frasi, dal canto loro, rimandano a differenti idee e informazioni sullo stile genitoriale, con il rischio di creare ancor più confusione.

▶️Utile condividere informazioni e idee, purché poi non ci si aspetti che i genitori seguano in senso stretto le idee proposte. 

💛La genitorialita è una strada in divenire e complessa, e soprattutto personale. 

❣️Lasciamo l’opportunità di sperimentare come ognuno crede per se stesso, anche attraverso le inevitabili prove ed errori.
N come neo genitori La genitorialità la possiamo N come neo genitori

La genitorialità la possiamo intendere come una sfida continua, un percorso che inizia fin da prima della nascita del proprio bambino e che perdura tutta la vita. La sfida diventa complessa se pensiamo che abbiamo a che fare con una relazione di cura, del ‘prendersi cura’ di un altro essere umano, che per lo più si trova a vivere, a sua volta, un compito avvincente e talvolta difficile: crescere. 

Essere genitori efficaci, poi, non è un’abilità rigida e stabilita una volta per tutte, che abbiamo oppure no. 

Lo possiamo pensare più come ad un percorso, un qualcosa che otteniamo facendo, sperimentando, riaggiustando le abilità necessarie anche in funzione del momento evolutivo con cui abbiamo a che fare.

Quando si diventa genitori possono subentrare altri cambiamenti sfidanti, quali per esempio:
🧸la necessità di rivedere gli equilibri della coppia e della famiglia
🧸la riorganizzazione di spazio e tempo personale e famigliare
🧸la difficoltà di farsi riconoscere e riconoscere in prima persona altri propri bisogni, ruoli, desideri, slegati dalla genitorialitá 

Se da una parte la persona potrebbe sentire il proprio rispecchiamento per il suo ruolo di genitore, sentendo suoi i valori della famiglia e dell'amore per il figliə, dall’altra potrebbero rimanere la voglia e il bisogno di mantenere attivi gli altri ruoli in cui si riconosce e si sente se stessə. 

Ri trovare il proprio equilibrio dunque non solo è possibile ma diventa fondamentale.

A piccoli passi, da fare con consapevolezza e costanza.

Se vi interessa l'argomento Non perdetevi i prossimi articoli che sto scrivendo per voi in uscita sul mio blog, approfondiremo questi due temi fra loro intrecciati: identità e genitorialità.
A volte le persone in terapia mi chiedono: perchè A volte le persone in terapia mi chiedono: perchè è così difficile cambiare? Perchè continuo a fare gli stessi errori?

Riflettiamo insieme. 

Le nostre (tentate) strategie, anche quando sappiamo che non sono più utili ed efficaci, sono ciò che ci ha fatto compagnia, talvolta per tanto tempo, per cui cambiare rotta richiede tempo. 

Pazienza, determinazione, pazienza, tempo, consapevolezza.

Una ricaduta non parla di noi, ciò che davvero fa la differenza, è quante volte dopo una (ri)caduta scegliamo di (ri)alzarci e (ri)provarci.

Ogni nuovo giorno è l'occasione giusta per scegliere di rialzarsi e cambiare rotta!
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