Una difficoltà che a volte possono riscontrare i genitori è quella legata ai compiti scolastici. La strategia utilizzata, spesso poco efficace, è quella di entrare in conflitto con il proprio figlio che non mostra volontà e impegno nel fare i compiti.
In effetti, se ci pensiamo bene, aspettarsi che tutti i bambini amino studiare, ed insistere per cercare di convincerli della bellezza e dell’utilità dello studio, non sempre e necessariamente può portare ai risultati auspicati.
Ci saranno bambini che sono davvero interessati a studiare, ma ce ne saranno altri che avranno altri interessi e preferenze. In fondo, il mondo è bello perchè è vario.
Molto più utile può essere quindi, in alcuni casi, concordare con i propri figli che sì, studiare a volte è una vera e propria seccatura, a volte difficile e inutile, a tratti noioso, che può essere normale desiderare di fare altre cose e attività, ma che non sempre è possibile; così come gli adulti devono lavorare, i bambini devono studiare e andare a scuola.
Qualche strategia per poter rendere il momento compiti più sereno esiste; tuttavia, come sempre, va ricordato che non si ha la bacchetta magica o la ricetta perfetta; più utile è sperimentare, fino a quando si trova il proprio modo personale di muoversi in questo delicato compito.
Qualche esempio:
- Aiutare il bambino a creare uno #spazio, tranquillo e organizzato, dove poter svolgere i propri compiti
- Aiutarlo nella #pianificazione delle attività di studio e compiti, ricordandosi di alternare il dovere a pause più o meno frequenti e lunghe (a seconda della necessità, del carico scolastico richiesto, all’età del bambino), oltre che ad attività più allettanti per il bambino stesso
- Consentire di scegliere procedure e modalità con cui svolgere i compiti e le attività, o concordarli insieme
- Proporre #sfide che alimentino il bisogno di efficacia e la percezione di essere capaci, oppure presentare alcuni compiti attraverso modi che consentano di percepire i risultati come vere e proprie #conquiste
- Favorire nel bambino la soddisfazione di bisogni come quello di #competenza, autonomia e relazione: aiutarlo a creare un clima di reciproca fiducia
- Aiutarlo a partire da domande, esperienze personali, renderli attivi, trovare agganci con la realtà, richiamare aneddoti vissuti direttamente, per favorire la memorizzazione
- Aiutarsi con mezzi tecnologici, come per esempio uso di filmati o di programmi al computer/tablet per fare schemi e mappe per il ripasso, per rendere il più possibile accattivante le attività
- #Valorizzare ogni loro tentativo positivo, per piccolo che ci possa apparire
- “Che cosa succederebbe se…”: cerchiamo di ridimensionare i loro timori e aiutiamoli a credere nelle proprie potenzialità; a volte il bambino può spaventarsi davanti a compiti che gli sembrano impossibili, aiutiamolo a capire come poterci riuscire.