“Che cosa vuol dire addomesticare?”
” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…”
” Creare dei legami?”
” Certo”, disse la volpe. ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”
Brano tratto dal Piccolo Principe, di A. Saint Exupery.
In questo libro, durante l’Incontro del principe con la volpe, quest’ultima spiega il significato di ‘addomesticare’.
Significa “stabilire dei legami”: se si vuole un amico occorre addomesticarlo, quindi imparare a #creare dei #legami.
Se ci si riflette, la convivenza sociale, perchè assuma forme compatibili e socialmente accettabili, ci viene insegnata fin da piccoli. I bambini piccoli si muovono nella relazione con gli altri #sperimentando, e grazie all’aiuto degli adulti e degli amici più grandi, apprendono poco alla volta il modo più funzionale per stare con gli altri.
Imparano per esempio che può essere poco piacevole strappare un gioco dalle mani di un bambino più grande; di come non sia tanto l’evitare l’instaurarsi di conflitti l’obiettivo, ma piuttosto di come sia maggioremente utile imparare a gestirli in maniera il più efficace possibile. E molto altro.
In quanto adulti, genitori o educatori, possiamo chiederci quale ruolo possiamo avere noi per favorire e migliorare la socializzazione fra i pari, favorendo un rapporto più sereno e tranquillo, fra di loro ma anche fra loro e noi.
Da una parte possono valere le stesse regole per la comunicazione efficace a seconda della persona che abbiamo di volta in volta di fronte (leggi l’articolo Parlo, parlo… nessuno mi capisce), dall’altra possiamo facilitare lo stare in gruppo attraverso semplici regole di buona convivenza.
Può essere utile, soprattutto nei momenti di gioco e più ricreativi, in cui i bambini sono lasciati più liberi di muoversi:
- Stabilire insieme le #regole da rispettare e i turni di gioco
- Definire fin dall’inizio, cosa succede se uno sbaglia, per rendere il tutto più chiaro possibile e creare anticipazioni delle diverse possibilità
- Trovare il modo per coinvolgere tutti, facendo rispettare eventuali attese e turni di gioco
- Utilizzare il proprio comportamento per guidare i bambini a fare ciò che ci si aspetta da loro, cercando di esser buoni esempi (è più efficace per esempio dare esempio di un tono di voce adeguato e basso piuttosto che dire al bambino di non urlare…)
- Più che dare divieti è più utile e immediato per il bambino che si dia il comportamento desiderato, quindi per esempio, invece di dire ‘non correre’ si può suggerire ‘camminiamo piano…’
- Non dare nulla per scontato, quindi se si chiede al bambino qualche cosa o un comportamento specifico, può essere utile dare le spiegazioni della richiesta che gli stiamo facendo (per esempio ‘potresti farti male a rimanere in piedi sul triciclo, prova a metterti seduto e vediamo quanto vai veloce…’)
Inoltre è importante ricordarsi che i bambini sperimentano e si modellano fra di loro, possiamo aiutarli a farlo in maniera positiva e serena, cercando di non imporre troppi limiti o diventando una presenza invadente, ma piuttosto lasciando loro la possibilità di mettersi in gioco, sicuri che noi siamo lì pronti ad aiutarli.