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Apprendere e DISapprendere: la prospettiva interazionista applicata ai DSA
Il peso della dieta
Apprendimento
Cosa sono i DSA
23 Ottobre 2018 by Dott.ssa Francesca Dellai in Apprendimento

 

DSA è l’acronimo che sta ad indicare i Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Rappresentano una categoria di difficoltà scolastiche ed hanno visto un sempre maggiore interesse provenire dai settori clinici e di ricerca, sopratutto negli ultimi trent’anni. A fine gennaio 2007 sono state pubblicate le nuove Raccomandazioni per la pratica clinica elaborate nell’ambito della Consensus Conference. In questo documento si forniscono innanzitutto le definizioni dei Disturbi Evolutivi Specifici dell’Apprendimento, che fanno riferimento alle difficoltà a carico delle abilità scolastiche, in particolare della lettura, scrittura, calcolo. 

In tali situazioni gli apprendimenti di base appunto, pur modificandosi nel tempo, non raggiungono facilmente i livelli attesi per età e scolarità. Tali difficoltà possono permanere nel tempo, anche fino all’età adulta e rendere più faticoso e spiacevole l’andare a scuola, anche in virtù della frustrazione sperimentata spesso dai bambini e ragazzini coinvolti.
Le difficoltà si manifestano solitamente nel bambino fin dalle prime fasi del suo apprendimento, quando inizia ad acquisire nuove competenze, partendo da un assetto neuropsicologico che non favorisce l’automatizzazione dell’apprendimento di queste competenze.
Vediamo un pò meglio nel dettaglio le diverse tipologie.

Dislessia: coinvolge la lettura, nei parametri di velocità e/o dell’accuratezza (numeri di errori commessi). Bambini e ragazzini che leggono più lentamente sperimentano maggiore fatica nel comprendere i testi e i brani, oltre che incontrare maggiore fatica nello studio, dato che molte delle energie cognitive sono utilizzate per la lettura stessa.

Disortografia: difficoltà che coinvolge la scrittura; in particolare, non vengono rispettate le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto. La scrittura risulta ricca di errori, quali per esempio inversione di lettere, doppie, uso dell’acca improprio.

Disgrafia: altro tipo di difficoltà a carico della scrittura, in tal caso però ciò che viene coinvolta è la produzione di segni alfabetici e numerici. Il tratto grafico risulta difficile da decifrare e risente facilmente della stanchezza. Risulta difficile inoltre la gestione dello spazio nel foglio.

Discalculia: difficoltà nel comprendere l’aritmetica e i numeri, oltre che nell’apprendimento di come manipolare i numeri e i fatti numerici, come le tabelline.

 

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento possono riguardare un ambito specifico, come lettura, scrittura o calcolo, anche se nella pratica clinica è più frequente incontrarne l’associazione (per esempio difficoltà di lettura e scrittura insieme).
Il documento della Consensus, inoltre, riporta aspetti importanti come eziologia, procedure per l’indagine di segni precoci che possano guidare l’intervento; si parla inoltre di evoluzione e prognosi, epidemiologia, comorbilità e trattamento.

Come è possibile intervenire?
Partendo dal presupposto che è importante offrire a tutti i bambini il modo di apprendere più adatto a ciascuno di loro, è importante, quando vi sono ostacoli in qualche ambito scolastico, favorire interventi precoci e adeguati per limitare al massimo le esperienze spiacevoli e frustranti che il bambino si trova a vivere.
Un aspetto fondamentale è inoltre legato alla possibilità di aiutare lo studente a costruirsi, strada facendo, una consapevolezza dei propri punti di forza e criticità, in moda da puntare sui primi e potenziare i secondi.

BIBLIOGRAFIA

Consensus Conference, (Montecatini 2006, Milano 2007) scaricabile dal sito dell’Associazione Airipa

Cornoldi, C. (a cura di) (2007), Difficoltà e Disturbi dell’Apprendimento , Il Mulino, Bologna

 

L’articolo in breve:

Se volete scaricare l’infografica, potete cliccare qui: Cosa sono i DSA

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Non ho tempo O lo gestisco male? Quando si diventa Non ho tempo
O lo gestisco male?
Quando si diventa #genitori non è facile, lo sai bene, ritagliarsi del #tempo per se stessi. Soprattutto se di figli ne hai più di uno. 

Tuttavia la questione del tempo non coinvolge solo genitori o neo genitori ma accomuna un po’ tutti. 

Eppure a volte il ‘non ho tempo’ diventa un #alibi. Molto è il tempo che perdiamo, quando:
⏳non riflettiamo su cosa vogliamo fare nel tempo che abbiamo a disposizione 
⏳non ottimizziamo il tempo che abbiamo
⏳perseveriamo in azioni che al momento ci sembrano ottimali ma che nel tempo non ci arricchiscono come vorremmo

Cosa fare dunque?

💡parti da ciò che hai, fosse anche ottimizzare la passeggiata che fai per portare a spasso il tuo bimbo. In che modo? 

☎️facendo una telefonata a una persona cara
🧘🏽‍♀️ascoltando un corso di meditazione 
🗣️ascoltando radio o audio in una lingua straniera che ti piacerebbe allenare o imparare
🎶ascoltando la tua musica preferita 
📚ascoltando audio libri, podcast o corsi di formazione 

Vedi come Un’ora di passeggiata può diventare una occasione. 

A volte il tempo è lì, ma abituati a fare ciò che abbiamo sempre fatto non ci accorgiamo che il cambiamento è sempre possibile.
E come emozioni Mente•corpo•emozioni delle don E come emozioni
Mente•corpo•emozioni delle donne nel post parto 

Il post parto. 
Periodo di grandi e repentini cambiamenti. Sembra quasi di essere sulle montagne russe. 

Il #corpo può far fatica a riprendersi dal #parto e tu potresti ancora sentire dolore e fatica. Il sonno scarseggia. 
Provi gioia e immenso amore perché, finalmente, tuə figliə è al tuo fianco.

Eppure non mancano le fatiche. Far partire l’allattamento, al seno o artificiale che sia, cercare un nuovo #equilibrio con il/la neonatə, riprendere le proprie forze. Talvolta elaborare il proprio parto. Accettare il corpo che non è quello di sempre o di prima. Cercare di comunicare i propri bisogni, che talvolta rimangono offuscati anche a te. 

E poi ci sono loro. Le tue emozioni. Le tue sensazioni.

…Spaesamento. Tristezza. Nostalgia. Paura. Gratitudine. Voglia di piangere. Solitudine. Felicità. Senso di colpa. Paura di sbagliare. Inadeguatezza…

Non sei solə, nel vivere questo immenso, faticoso, meraviglioso, cammino emotivo. E questo non toglie nulla a tutto ciò che di bello si sprigiona in te e nella nuova famiglia appena nata.

Sei appena natə anche tu, cara neo mamma. Anche se sei al secondo, terzo… figlio. Ogni esperienza è a se. 

⏳Datti il tempo che senti ti serve per riprenderti;
😢Piangi se senti di aver bisogno di farlo;
👩🏻‍🤝‍👩🏼Cerca altre donne che stanno facendo un tuo simile cammino, per condividere le fatiche e le gioie o anche un caffè☕️

E se senti che la solitudine e la fatica ti sembrano davvero imponenti e non diminuiscono chiedi aiuto. Chiedere aiuto è un atto di coraggio che dobbiamo a noi stesse, per ritrovare il nostro benessere!🌸
#neomamma #maternitá #maternitàconsapevole #mirano #psicologia #solitudine
È uscito oggi un nuovo articolo sul mio #blog. Vi È uscito oggi un nuovo articolo sul mio #blog. Visto che c’è stata la #giornata sulla #consapevolezza relativa all’#autismo a inizio aprile ho deciso di scrivere su questo tema! Per anni ho lavorato con bimbi e #famiglie che vivono in prima persona questa #diagnosi e tuttora svolgo, con #persone con #autismo ad #altofunzionamento, #percorsi di #psicoterapia. È un mondo dalle infinite sfaccettature e restare aggiornati è fondamentale per essere davvero di aiuto! Vi rimando alle storie oggi per il link diretto all’articolo! 💫 Buona lettura!
👀Guardati con gli occhi dell’amore 💕 Vi si 👀Guardati con gli occhi dell’amore 💕
Vi siete mai soffermati a chiedervi come vi descriverebbero i vostri cari? Amici, famigliari, colleghi che siano?

Ve lo chiedo perché di frequente, gli occhi 👀 con cui osserviamo noi stessə sono quelli del giudizio (negativo) e della severità.

Vorremmo essere più belli, meno rugosi, avere capelli più lucenti, meno pancia, più fianchi, meno seno, gambe più snelle…

Potrei continuare ma avete capito il concetto.

Quando ci guardiamo allo specchio 🪞 i pensieri che fai di te stessə quali sono? Prestaci caso. E soprattutto, allenati a osservarti con gli occhi degli altri che ti amano. Apprezzano anche i difetti (inevitabili) che ognuno di noi ha ma che magari, per loro, sono la tua peculiarità.
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