+39.388.40.04.903info@francescadellai.it
logo
Dott.ssa Francesca Dellai
logo
  • Home
  • Chi sono
    • Curriculum
    • Pubblicazioni
    • Metodo
  • Servizi
    • Psicologia e Psicoterapia
    • Coppia e Genitorialità
    • Infanzia e adolescenza
    • Consulenza e formazione
    • Abitudini alimentari
    • Ottimizza la tua prestazione
  • Blog
  • Contattami
 Pre-adolescenza: libretto d’istruzioni
Difficoltà di apprendimento, cosa sono e qualche piccola strategia da sperimentare
Apprendimento
ADHD: oltre la disattenzione c’è di più
28 Giugno 2022 by Francesca in Apprendimento

Informazioni generali e strategie per gestire gli ADHD

Oggi parliamo delle problematiche che hanno a che fare con l’attenzione, un’abilità cognitiva complessa, implicata in diversi compiti e attività che, inevitabilmente, si intreccia anche con l’apprendimento e con gli aspetti emotivi delle persone. Possiamo definire gli ADHD come disturbi da deficit dell’attenzione, iperattività e impulsività. Se ci pensiamo bene, sono aspetti che in qualche misura capita a tutti noi di vivere, diventano però un problema quando sono stabili nel tempo e compromettono la qualità della vita. I bambini e i ragazzi che incontrano questa difficoltà hanno un modo diverso di percepire e reagire al mondo. Fanno fatica ad automatizzare la regolazione del proprio pensiero, del proprio comportamento e delle proprie emozioni. Si tratta di una neuro divergenza e non tutti i casi si manifestano allo stesso modo.

L’attenzione e le sue sfumature

Sono tante le componenti che entrano in gioco nella sfera dell’attenzione e che assumono il ruolo di funzioni esecutive. Vediamole insieme.

  • Stato di allerta: la capacità delle nostra mente di prestare attenzione verso particolari stimoli ambientali e sensoriali.
  • Motivazione: il saper regolare e mantenere il nostro sforzo in funzione dell’obiettivo che vogliamo raggiungere.
  • Ritmo: la capacità di equilibrare la nostra attenzione e le nostre risorse in virtù del tempo che abbiamo a disposizione per svolgere un determinato compito.
  • Gestione delle emozioni: l’essere in grado di modularle in funzione del momento che stiamo vivendo.
  • Inibizione: l’abilità di trattenere un’azione o un pensiero, in relazione al momento presente.
  • Flessibilità: il saper generare nuove idee e usare il feedback che ci arriva dall’esterno per rimodificare il nostro comportamento in caso di errori.
  • Pianificazione: la capacità di integrare più informazioni e definire un piano d’azione atto a raggiungere un obiettivo.
  • Memoria di lavoro: riuscire a ricordare diverse informazioni che ci servono per svolgere un’attività.
  • Monitoraggio: l’essere in grado di controllare e correggere il lavoro che stiamo svolgendo.

Tutto questo ci fa capire quante siano le variabili che ruotano attorno ai disturbi dell’attenzione e quanto possano essere diversi i sintomi manifestati. Hanno comunque tutti a che fare con la dimensione attentiva, dell’impulsività e dell’iperattività. Alcuni bambini si distraggono facilmente, fanno fatica a impegnarsi in compiti che richiedono tempi prolungati di sforzo mentale e si arrendono subito, hanno difficoltà a stare seduti e a mantenere la stessa postura a lungo, altri parlano eccessivamente, intervengono in modo non appropriato e usano oggetti altrui senza permesso. Possono risultare disorganizzati, sbadati, frenetici, in continuo movimento, ma i loro comportamenti non sono intenzionali, semplicemente non riescono ad automatizzare aspetti e abilità che a noi sembrano facili. Se ci aggiungiamo poi il fatto che apprendimento, emozioni e attenzione si influenzano a vicenda, capiamo quanto sia complesso gestire in maniera efficace i bambini e i ragazzi con gli ADHD.

Le strategie da sperimentare per gestire le criticità

Non esistono ricette valide per tutti, ma possiamo intervenire a diversi livelli.
In primis è importante osservare per comprendere le ragioni dei comportamenti critici. Quello che a noi sembra un comportamento problematico, potrebbe avere invece una funzione utile per chi lo attua. Scoprire i punti di forza, quelli di debolezza e le abilità emergenti dei nostri piccoli interlocutori, ci aiuta a progettare azioni tese a un cambiamento. E per questo è fondamentale avere ben chiaro l’obiettivo da raggiungere: più è specifico e realistico, più riusciamo a capire quali strategie mettere in campo e come modificarle in tempo reale. Infine è estremamente importante comunicare in modo efficace, senza mai dare per scontati aspetti che scontati invece non sono, senza urlare, dando sempre istruzioni semplici, chiare e trasmettendo comprensione e accettazione. Se i bimbi e i ragazzi si sentono accolti, sarà infatti più semplice creare quel legame affettivo tanto prezioso per mantenere alte motivazione e autostima, indispensabili per permettervi di camminare insieme verso la stessa direzione.

0 Comments
0 Like!
Share
Francesca

Leave a reply

Fai clic qui per annullare la risposta.

Categorie

  • Alfemminile
  • Alimentazione
  • Apprendimento
  • Articoli
  • Benessere
  • Comunicazione
  • Coppia
  • Educare
  • emozioni
  • genitori
  • libri
  • metodo di studio
  • Relazioni
  • stiamoacasa
  • varie

Articoli recenti

  • Un viaggio nelle molteplici voci personali
  • Paola e le sue abbuffate
  • Far fiorire la propria relazione
  • Una mentalità vincente
  • Paola e le sue ‘abbuffate’
Dott.ssa Francesca Dellai Psicologa Psicoterapeuta

“La vita non consiste nell’avere buone carte, ma nel saper giocare bene quelle che si hanno”  –  J. Billings

  • Via F. Grimani, 12  –  30035 Mirano (VE)
  • info@francescadellai.it
  • +39 388 40 04 903
  • Dott.ssa Francesca Dellai

    Privacy   –    Crediti

LO STUDIO

Lo Studio si trova in Via Grimani, 12/1 – Mirano (VE), è pertanto facilmente raggiungibile dalle provincie di Padova, Venezia e Treviso.  Si riceve solo su appuntamento.

EVENTI FACEBOOK

[fb_event_widget page_url=”https://www.facebook.com/psicologaDellai” width=”415″ height=”550″ hide_cover=”false” hide_cta=”true” small_header=”true”]

INSTAGRAM FEED
Esce oggi l'articolo sulla #identità! Parliamo in Esce oggi l'articolo sulla #identità! Parliamo infatti del viaggio nelle molteplici voci personali che ognuno di noi ha.

La nostra identità è caratterizzata da differenti auto rappresentazioni, simili a storie che intessiamo fin da quando siamo bambini e che ci accompagnano giorno dopo giorno e attraverso le quali diamo un senso alla nostra esperienza e agli eventi che viviamo. 

Costruiamo dunque storie e narrazioni attraverso le quali cerchiamo di cogliere significati e di conoscere il mondo che abitiamo. 

Talvolta l'identità può generare conflitti, come se più voci o più parti di sé lottassero per prevalere sulle altre, in cui i ruoli impersonati non trovassero spazio ed equilibrio, con la possibilità che un ruolo prevalga sugli altri. 

Un esempio fra tutti, quello che potrebbe sperimentare una donna nel momento in cui diventa madre. 

Se da una parte la donna può sentire il proprio rispecchiamento per il suo ruolo di madre, sentendo suoi i valori della famiglia e dell'amore per il figlio, dall’altra potrebbero rimanere la voglia e il bisogno di mantenere attivi gli altri ruoli in cui si riconosce e si sente se stessa. 

Se ti interessa, approfondiamo l'argomento sul mio sito, nell'ultimo articolo che ho scritto per voi, link in bio e oggi nelle storie!
Tre frasi da evitare di dire a un neo genitore

❌Ma lo vizi così 
❌Ai miei tempi si faceva così 
❗️ma come sei stanco 

Seppur dette con le migliori intenzioni aiutano poco i neo genitori, rischiando di farli sentire giudicati o in difetto.

La stanchezza 😴è normale nei primi mesi, sottolinearlo aiuta poco🙂meglio offrire aiuto concreto o una parola gentile.

Le prime due frasi, dal canto loro, rimandano a differenti idee e informazioni sullo stile genitoriale, con il rischio di creare ancor più confusione.

▶️Utile condividere informazioni e idee, purché poi non ci si aspetti che i genitori seguano in senso stretto le idee proposte. 

💛La genitorialita è una strada in divenire e complessa, e soprattutto personale. 

❣️Lasciamo l’opportunità di sperimentare come ognuno crede per se stesso, anche attraverso le inevitabili prove ed errori.
N come neo genitori La genitorialità la possiamo N come neo genitori

La genitorialità la possiamo intendere come una sfida continua, un percorso che inizia fin da prima della nascita del proprio bambino e che perdura tutta la vita. La sfida diventa complessa se pensiamo che abbiamo a che fare con una relazione di cura, del ‘prendersi cura’ di un altro essere umano, che per lo più si trova a vivere, a sua volta, un compito avvincente e talvolta difficile: crescere. 

Essere genitori efficaci, poi, non è un’abilità rigida e stabilita una volta per tutte, che abbiamo oppure no. 

Lo possiamo pensare più come ad un percorso, un qualcosa che otteniamo facendo, sperimentando, riaggiustando le abilità necessarie anche in funzione del momento evolutivo con cui abbiamo a che fare.

Quando si diventa genitori possono subentrare altri cambiamenti sfidanti, quali per esempio:
🧸la necessità di rivedere gli equilibri della coppia e della famiglia
🧸la riorganizzazione di spazio e tempo personale e famigliare
🧸la difficoltà di farsi riconoscere e riconoscere in prima persona altri propri bisogni, ruoli, desideri, slegati dalla genitorialitá 

Se da una parte la persona potrebbe sentire il proprio rispecchiamento per il suo ruolo di genitore, sentendo suoi i valori della famiglia e dell'amore per il figliə, dall’altra potrebbero rimanere la voglia e il bisogno di mantenere attivi gli altri ruoli in cui si riconosce e si sente se stessə. 

Ri trovare il proprio equilibrio dunque non solo è possibile ma diventa fondamentale.

A piccoli passi, da fare con consapevolezza e costanza.

Se vi interessa l'argomento Non perdetevi i prossimi articoli che sto scrivendo per voi in uscita sul mio blog, approfondiremo questi due temi fra loro intrecciati: identità e genitorialità.
A volte le persone in terapia mi chiedono: perchè A volte le persone in terapia mi chiedono: perchè è così difficile cambiare? Perchè continuo a fare gli stessi errori?

Riflettiamo insieme. 

Le nostre (tentate) strategie, anche quando sappiamo che non sono più utili ed efficaci, sono ciò che ci ha fatto compagnia, talvolta per tanto tempo, per cui cambiare rotta richiede tempo. 

Pazienza, determinazione, pazienza, tempo, consapevolezza.

Una ricaduta non parla di noi, ciò che davvero fa la differenza, è quante volte dopo una (ri)caduta scegliamo di (ri)alzarci e (ri)provarci.

Ogni nuovo giorno è l'occasione giusta per scegliere di rialzarsi e cambiare rotta!
Seguimi su Instagram
Copyright © 2019 Dott.ssa Francesca Dellai - Psicologa e Psicoterapeuta | P.I. 02323380226 | Tutti i diritti riservati
logo
Iscriviti alla newsletter

e ricevi in OMAGGIO il mio nuovo ebook gratuito

Essere Genitori Efficaci!

Ebook Omaggio Essere Genitori Efficaci